In un periodo di crisi economica, anche noi studenti dell’ITIS “Pantanelli” di Ostuni ci interroghiamo sulle possibilità lavorative che ci aspettano al termine del corso di studi.
Con questo articolo spiegherò quali sono le prospettive del futuro industriale italiano volute dal Governo.
Lo sviluppo dell’industria italiana è legato al progetto chiamato Industria 2015. Il Governo Italiano propone un piano di investimenti che porteranno nel 2015 ad un avanzamento del nostro paese a livello industriale.
L’industria camminerà su “due gambe”, sarà composta da:
1. Una serie di meccanismi generalizzati;
2. Nuovi sistemi di incentivazione.
1. Una serie di meccanismi generalizzati;
2. Nuovi sistemi di incentivazione.
I Progetti di innovazione industriale sono lo strumento principale e più innovativo introdotto da Industria 2015 e si basano su una collaborazione tra Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Università e della Ricerca e Ministero dell'Innovazione che si concretizza, finanziariamente, nel coordinamento tra i Fondi per la ricerca e i Fondi per lo sviluppo.
I fondi economici verranno utilizzati dalle industrie che si occuperanno di:
- Efficienza energetica: i finanziamenti verranno dati a progetti di bioenergia e produzione di energia da rifiuti.
- Efficienza energetica: i finanziamenti verranno dati a progetti di bioenergia e produzione di energia da rifiuti.
- Mobilità sostenibile: trasporti che non danneggiano l’ambiente.
- Nuove tecnologie per la vita: il responsabile del progetto farà riferimento alla filiera produttiva delle nuove tecnologie della vita e all’innovazione tecnologia e la ricerca industriale.
- Nuove tecnologie per il made in Italy: tecnologie utilizzate per i prodotti italiani.
- Tecnologie innovative per i Beni culturali: per turismo e cultura.
- Tecnologie innovative per i Beni culturali: per turismo e cultura.
L’Industria 2015 stabilisce le linee strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo italiano del futuro, fondato su:
1) un concetto di industria esteso alle nuove filiere produttive che integrano manifattura, servizi avanzati e nuove tecnologie;
2) un’analisi degli scenari economico-produttivi futuri che attendono il nostro Paese in una prospettiva di medio-lungo periodo (il 2015).
Anche la mia Regione ha potuto godere dei fondi di questo progetto: tanti sono i progetti delle imprese pugliesi vincitori del bando “Industria 2015 – Made in Italy”, hanno partecipato 429 progetti di oltre 4mila imprese ed enti di ricerca. Di questi, 209 sono risultati idonei e infine 104 vincitori, fra cui appunto i 22 pugliesi. Il tutto, con un coinvolgimento di 162 grandi imprese, 128 medie e 455 piccole e micro imprese, per un investimento complessivo di 638 milioni di euro, che potrebbe comportare l’impiego di oltre 7 mila tra ricercatori e tecnici.
2) un’analisi degli scenari economico-produttivi futuri che attendono il nostro Paese in una prospettiva di medio-lungo periodo (il 2015).
Anche la mia Regione ha potuto godere dei fondi di questo progetto: tanti sono i progetti delle imprese pugliesi vincitori del bando “Industria 2015 – Made in Italy”, hanno partecipato 429 progetti di oltre 4mila imprese ed enti di ricerca. Di questi, 209 sono risultati idonei e infine 104 vincitori, fra cui appunto i 22 pugliesi. Il tutto, con un coinvolgimento di 162 grandi imprese, 128 medie e 455 piccole e micro imprese, per un investimento complessivo di 638 milioni di euro, che potrebbe comportare l’impiego di oltre 7 mila tra ricercatori e tecnici.
Questo è un ottimo risultato per la nostra Regione.
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