QUELLI DI BLOG...ANDO

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giovedì 27 maggio 2010

i carabinieri

Il corpo fu creato da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Piemonte un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, non ancora del tutto rimossa dalle ordinanze per ovvi motivi di tradizione. Quest'ultima è stata recentemente del tutto sostituita con il fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri vennero costituiti in arma (così si chiama ciascuna delle componenti dell'Esercito) e nel tempo ne divennero la prima arma, o "l'Arma" per antonomasia.

1924, Venezia, carabinieri in Piazza San Marco

Come Arma i Carabinieri hanno combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte. La storia dei Carabinieri è coronata di molti altri simili comportamenti altruistici, circostanza che ha garantito da sempre una grande popolarità all'Arma da parte della popolazione. Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, e ciò è visibile anche nei vari documentari LUCE, anch'essa abbia marciato con il passo dell'oca pur nella sua intrinseca e capibile qualità di forza armata. C'è da dire che all'Arma fu devoluto, durante la Prima Guerra Mondiale, l'ordine di sparare ai combattenti che si ritiravano durante i combattimenti e, nella seconda guerra mondiale, dopo l'8 settembre, furono incaricati nel rintracciamento e cattura degli ebrei, per la deportazione. Va tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicare le cosiddette "leggi razziali" nei confronti di cittadini italiani di religione ebraica.

la piaggio

L'azienda venne fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio e da suo padre a Sestri Ponente e si occupò all'inizio di arredamento navale e in seguito di produzioni metalmeccaniche e ferroviarie.

Gli stabilimenti dell'azienda vennero utilizzati nel periodo tra le due guerre mondiali per la produzione di rotabili ferroviari, ma nello stesso periodo si era avviata anche la produzione riguardante il settore degli aeroplani, settore che oggi viene sviluppato attraverso la Piaggio Aero Industries.

Vespa Piaggio

Nel 1915 l'azienda acquisisce le "Officine Aeronautiche Francesco Oneto", e nel 1924 cominciano ad essere prodotti i primi motori Jupiter e gli areomobili Dornier Wall, costruiti su licenza.

L'azienda ha anche al suo attivo una ventina di primati conquistati con gli aeromobili di sua produzione negli anni venti e trenta, da ricordare il Piaggio P.108, unico bombardiere quadrimotore ad essere impiegato dalla Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale. Inoltre sono i tecnici della Piaggio, per volere di Enrico Piaggio, figlio di Rinaldo, e guidati dall'ingegner Corradino D'Ascanio, che progettano il DAT 3, il primo elicottero della storia effettivamente manovrato dall'uomo e con eliche montate su giunto cardanico).

La storia della Piaggio ha però una svolta nel dopoguerra, quando, il 23 aprile 1946, su progetto dello stesso D'Ascanio, viene brevettata una motocicletta il cui nome diventerà quasi un sinonimo di "Piaggio": la Vespa (va ricordato che il modello era stato preceduto da un prototipo, poi non commercializzato, denominato "Paperino", progettato nel 1944 a Biella, ovvero nel periodo in cui i macchinari industriali vennero trasferiti dallo stabilimento di Pontedera in Piemonte a causa dei bombardamenti alleati contro i soldati della Germania nazista in fuga).

Stemma

Da allora la Piaggio ha sfornato moltissimi modelli del fortunato motoscooter Piaggio Vespa, e a questo ha affiancato diversi modelli di motocicli. Tra i più famosi si ricordano il Grillo, il Ciao, il Bravo, il Boxer, lo Zip, il Si e il veicolo a tre ruote Ape. Nel 1958 la Piaggio ha prodotto anche un'automobile, la ormai rarissima "ACMA Vespa 400".

Nel 1964 le due divisioni (aeronautica e motociclistica) diventano a tutti gli effetti due aziende indipendenti; la divisione aeronautica prende il nome di IAM Rinaldo Piaggio, che diventerà in seguito Piaggio Aero Industries.

Dopo la morte di Enrico Piaggio l'azienda viene guidata dagli Agnelli. Umberto Agnelli sarà presidente della società dal 1964 al 1987 - comincia una nuova fase, segnata dall'acquisto della Gilera nel 1969.

Gli anni settanta sono d'oro: a Pontedera i dipendenti toccano quota dodicimila. Gli anni ottanta portano il declino. Solo nel 1993, con l'arrivo di Giovanni Alberto Agnelli, si vedono cenni di ripresa; forse una speranza, che si infrange sia con i conti dell'azienda, sia con la malattia e la morte (dicembre 1997) dell'erede di due imperi, quello Piaggio e quello Fiat.

Un Ciao del 1998

Il gruppo di Pontedera rimane senza azionisti di riferimento e gli eredi Piaggio che rimangono decidono di vendere alla Morgan Grenfell nel dicembre del 1999.

Dal 2003 la società è controllata dalla holding industriale Immsi S.p.A. di Roberto Colaninno, quotata alla Borsa di Milano; nel 2003, Piaggio ha complessivamente venduto 430.000 veicoli, con un fatturato consolidato di € 987,2 milioni.

Infine, la Piaggio controlla anche i marchi Gilera (dal 1969) e Derbi (dal 2001) e ha stabilimenti in Italia, Spagna, India e Cina.

Nel 2004 ha acquisito l'azienda veneta Aprilia al quale tra l'altro facevano capo altri marchi storici come Moto Laverda e Moto Guzzi.

La Piaggio è attiva anche nel campo dei veicoli commerciali come il Piaggio Porter, il Piaggio Quargo, il nuovo Piaggio Ape e il veicolo da lavoro Trackmaster.

Tra le novità di maggior spicco introdotte dalla Piaggio negli ultimi anni è da citare il MP3, scooter particolare a tre ruote, due anteriori e una posteriore. Nel 2007 è stato anche presentato alla stampa un prototipo di scooter ibrido, dotato di motore termico e motore elettrico, la cui messa in produzione era stata indicata per l'anno successivo.

Nel 2008 la controllata Moto Guzzi è stata fusa in Piaggio.

il basket

Il campo da gioco [modifica]

Diagramma di un campo da pallacanestro FIBA.

Nelle competizioni ufficiali le partite di basket vengono solitamente giocate al coperto in grandi impianti multidisciplinari detti palazzetti dello sport, il cui soffitto deve essere almeno 15 m dal campo di gioco. In passato, era consentito giocare in campi all'aperto, ma ormai è quasi ovunque vietato per gli incontri ufficiali.

Il campo di gioco è un rettangolo largo 15 metri e lungo 28.5 (con deroghe per i campi più piccoli già esistenti), col fondo in legno, gomma o sintetico delimitato da linee. Le linee devono essere larghe 5 centimetri e ben visibili, possibilmente bianche. La linea perimetrale delimita il campo non facendone parte. Attorno deve esservi una zona larga almeno 2 metri priva di ostacoli (comprese le panchine dei sostituti delle due squadre).

All'interno del campo, vi sono altre linee, tracciate con lo stesso colore e larghe sempre 5 cm:

  • quella centrale divide il parquet in due metà uguali e si deve estendere per 15 cm fuori dalla linea perimetrale.
  • il cerchio centrale deve avere un diametro di 3,6 metri.
  • la linea del tiro libero dev'essere lunga 3,6 metri e distante 5,8 metri da quella perimetrale sotto il canestro e centrata rispetto alla larghezza del campo (il suo punto medio si trova sull'immaginaria retta che unisce i punti medi delle linee di fondo).
  • le semicirconferenze della lunette di tiro libero devono avere un raggio di 1,8 metri e sono tracciate partendo dal punto medio della linea del tiro libero;
  • la linee che delimitano un trapezio, detta area dei tre secondi, la cui base maggiore coincide con la linea perimetrale ed è lunga sei metri e la base minore è la linea del tiro libero (queste linee appartengono all'area dei tre secondi, eccetto la linea di fondo che come detto sopra non fa parte del campo).
  • delle tacche che delimitano gli spazi per il rimbalzo sono tracciati sul bordo esterno dell'area dei tre secondi, individuando il luogo in cui possono posizionarsi i cinque rimbalzisti durante un tiro libero.
  • la linea del tiro da tre punti, che delimita l'area del tiro da tre punti, è formata da una semicirconferenza distante 6,25 metri dal canestro in Europa mentre in NBA è distante 7,25 metri, e i due tratti di linea retta, lunghi ciascuno 1,575 m, che congiungono questo semicerchio alla linea di fondo, perpendicolari ad essa.

Il campo di gioco viene completato dalle aree per le panchine: le due squadre hanno diritto a una zona che comprenda quattordici posti e si trovi a due metri dal campo. La stessa distanza deve esserci alle spalle, per evitare il contatto con il pubblico o altre persone. Tra le due panchine, vi è il tavolo degli ufficiali di campo, che viene posto su una piattaforma. Da sinistra verso destra, vengono posizionati i posti per i cambi, il ventiquattrosecondista, il cronometrista, il commissario, il segnapunti, l'assistente segnapunti e i cambi dell'altra squadra[4].

il telefono

La paternità dell'invenzione del telefono fu attribuita al fiorentino Antonio Meucci che nel 1871 dimostrò il funzionamento del suo apparecchio che chiamò telettrofono, anche se il primato spetta ad un valdostano, Innocenzo Manzetti, che riuscì a realizzare un apparecchio elettrico in grado di comunicare a distanza già negli anni cinquanta dell'Ottocento, ma senza riuscire a sviluppare ulteriormente il progetto. Manzetti battezzò la sua invenzione, basata sull'induzione elettromagnetica, "télégraphe parlant". Innocenzo Manzetti, come riportano numerose testimonianze dell'epoca (giornali italiani e internazionali che parlarono della dimostrazione pubblica del 10 luglio 1865) [1], riuscì a realizzare un apparecchio elettrico in grado di comunicare a distanza utilizzando il principio di induzione magnetica mentre il primo dispositivo di Meucci consisteva in due fili attorcigliati e stretti tra i denti. Meucci, avuta notizia dai giornali, scrisse a Manzetti parlando di idee simili. Manzetti morì a 52 anni nel 1877, tutti i suoi prodotti scientifici (bussole, barometri, termometri ed il prototipo del "téléphone") vennero ceduti dalla moglie Maria Rosa Anzola, con atto notarile del 7 febbraio 1880, a due viaggiatori americani: Max Meyer, uomo d'affari, e Horace H. Eldred che si scoprì essere direttore dei telegrafi di New York.

Nel 1860 Philipp Reis presentò una macchina per la trasmissione elettronica di suoni musicali tramite una barretta vibrante sotto l'influenza di un campo elettromagnetico. Questo dispositivo non era comunque in grado di trasmettere la voce.

Elisha Gray lo inventò indipendentemente e ne diede dimostrazione nel 1876, ma due ore prima di presentare la richiesta di brevetto, Alexander Graham Bell presentò la sua (anche se il progetto da lui proposto non funzionava). Come risultato, soprattutto negli Stati Uniti e Canada, Alexander Graham Bell viene accreditato dell'invenzione. Nel 1871 Meucci aveva presentato un brevetto provvisorio, da rinnovarsi annualmente al costo di 10 dollari, ma aveva potuto rinnovarlo solo fino al 1873, non potendosi permettere la cifra di 200 dollari per il brevetto definitivo.

L'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto, storicamente, ad Antonio Meucci la paternità del telefono.

Le prime implementazioni del telefono erano basate sul trasporto del suono attraverso l'aria, piuttosto che tramite segnali elettrici generati dalla voce. Secondo una lettera pubblicata sulla Gazzetta di Pechino, nel 968, l'inventore cinese Kung-Foo-Whing inventò il thumtsein, che probabilmente trasportava la voce attraverso dei tubi. Anche i primi esperimenti di Meucci ed altri usavano questo sistema. Anche in Europa nell'alto medioevo, ma anche prima in epoca romana e nell'antica Grecia, esistevano sistemi analoghi.

La prima introduzione pratica del telefono in Italia ebbe luogo a Milano il 30 dicembre 1877 quando fu attivata la linea tra due apparecchi costruiti dai fratelli Gerosa che metteva in contatto una caserma dei pompieri con la stazione della tramvia di Porta Venezia. La successiva linea univa le stazioni ferroviarie di Varese e Gallarate. Nel 1879 tutti gli uffici del telegrafo di Roma furono uniti alla linea telefonica che dall'anno precedente univa Roma a Tivoli. Il primo vero servizio telefonico ebbe però inizio nel 1881 con l'attivazione della linea al signor Giovanni Uberti (il quale ebbe il numero 1) di Roma. Entro la fine dell'anno gli abbonati erano già 900.

La cornetta nacque quando un centralinista svedese ebbe l'idea di legare il microfono e il ricevitore ad un bastoncino, in modo da poter avere una mano libera.[senza fonte].

La storia delle successive invenzioni e miglioramenti del telefono elettrico comprende: il microfono con membrana piena di granuli di carbone (più tardi sostituito dal microfono electret che viene ora impiegato in quasi tutti i trasmettitori telefonici), il centralino manuale, il selettore a disco, il sistema pentaconta, la centralina telefonica automatica, la tastiera per la composizione a toni Touch Tone (DTMF), la digitalizzazione del suono tramite varie tecniche di codifica, tra cui la modulazione d'impulso (o PCM), che viene usata anche per i file .WAV e i compact disc).

I sistemi più recenti comprendono: telefonia IP, ISDN, DSL, il telefono cellulare, i telefoni cordless e i cellulari di terza generazione, che permettono il trasferimento dati ad alta velocità.

L'industria si divide in produttori di equipaggiamento per telefonia e telecomunicazioni ed operatori telefonici. Gli operatori spesso detengono un monopolio nazionale. In Italia era il caso della SIP, ora Telecom Italia.

la mela

La mela è il frutto (più precisamente si tratta di un falso frutto a pomo) del melo.

Cameo apple.jpg

Il melo è originario dell'Asia centrale, l'evoluzione dei meli botanici risalirebbe al Neolitico. La specie è presente in Italia nominalmente con circa 2000 varietà, la definizione più precisa è difficile data la sovrapposizione storica delle denominazioni, e le specie estinte o irreperibili.

La mela è il frutto più destagionalizzato (lo si trova tutto l'anno), ciò richiede la presenza di impianti che provvedono alla conservazione e ne distribuiscano la disponibilità su di un ampio arco di tempo. La maturazione naturale varia da fine agosto a metà ottobre.

La disponibilità alla conservazione naturale dei frutti è drasticamente diversa nelle diverse varietà, ma dato gli elevati contenuti in acidi organici di norma la conservazione va da uno a quattro mesi.

Nella conservazione industriale sono importanti le condizioni fisiche in cui questa avviene. Dopo il raccolto, i frutti sono conservati a temperature da 1.0 a 3.5 °C con umidità relativa del 59-68%. Per conservazioni prolungate si ricorre a conservazioni in celle con atmosfera controllata (più ricca di CO2).

Le mele sono destinate prevalentemente al consumo casalingo, per quello immediato ma anche in cucina per la preparazione di primi, secondi e diversi dolci. Inoltre si presta anche ad essere utilizzata per preparare in casa maschere di bellezza. La mela è da sempre alleata della bellezza: ha un bassissimo apporto calorico e, grazie alla pectina, aiuta ad eliminare dal corpo le sostanze tossiche; inoltre contiene vitamine importanti come provitamina A, vitamine B1, B2, B6, E e C, niacina e acido folico insieme a flavonoidi e carotinoidi dall’effetto antiossidante. Anche per rinnovare, addolcire ed esfoliare la pelle la mela è perfetta. In Italia l'utilizzazione industriale riguarda la produzione e la rivendita di fette di mela per l'industria dolciaria) per la quale sono idonee le mele delle varietà Golden Delicious, Rome Beauty, Costa's Trade, Imperatore e di Blanche Neve.

Altre destinazioni per le mele in industria sono: produzione di succhi, sidro, olio di semi di mela, (molto utilizzato nei paesi del nord Europa ed ottenuto come sottoprodotto dalla produzione del succo e del sidro), creme[1], fette di mela essiccate, produzione di alcol da distillazione da fermentati.

Gli obiettivi del miglioramento genetico riguardano l'ottenimento di piante resistenti agli insetti, in particolare ai rodilegno, difficilmente contrastabili, al colpo di fuoco batterico, alla ticchiolatura, oidio e afidi. Si punta anche all'ottenimento, per le varietà commerciali più note, di cloni autocompatibili.

Indice

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Varietà tradizionali e commerciali [modifica]

Varietà non comuni di mela.

In Italia permangono attualmente presenti, e non solo storicamente, ben oltre mille varietà di mela. Le varietà hanno rilevanza locale o anche regionale o sovraregionale, in una enorme gamma di caratteristiche organolettiche e colturali. La coltivazione di varietà tradizionali è diffusa a livello domestico, e la disponibilità dei frutti è legata a mercati di nicchia.

La adozione di sistemi di coltivazione unificati, e di distribuzione del prodotto che lo sono ancora di più, ha ridotto in maniera drammatica la gamma disponibile nella grande distribuzione, a non oltre sei - otto varietà che coprono il 90 per cento del prodotto. Solo non più di tre o quattro sono varietà di origine nazionale, anche se tutte sono coltivate anche nel nostro paese. Il motivo di questo è solo un fattore di economia, la coltivazione in grande scala non può gestire in modo adeguato tutta questa varietà, ed inoltre la grande distribuzione la saprebbe gestire ancor meno.

Le varietà commerciali sono scelte soprattutto per la resistenza al trasporto (movimentazioni violente, urti), e per la conservazione su lunghi periodi.

moto guzzi

Nel 1921 il 15 marzo il cavaliere Emanuele Vittorio Parodi, suo figlio Giorgio e l'amico di quest'ultimo Carlo Guzzi fondano a Genova, sede legale, con produzione a Mandello Tonzanico (successivamente diventato Mandello del Lario), un paese sul Lago di Como, in provincia di Lecco, la "Società Anonima Moto Guzzi".

Il primo modello di serie al Museo Guzzi

La prima moto, la G.P. (Guzzi-Parodi), viene costruita come prototipo con l'aiuto di un fabbro di Mandello, nella cantina di casa della famiglia Guzzi. Il nome "GP" viene abbandonato subito e trasformato, con il consenso unanime di tutti i soci, in Moto Guzzi, anche per evitare fraintendimenti con le iniziali Guzzi-Parodi con quelle del solo Giorgio Parodi. In una forma leggermente modificata (due valvole anziché quattro) al fine di contenere i costi di produzione, già nell'anno della fondazione vengono costruite 17 motociclette come modello Normale. Le nuove moto hanno già, come emblema di fabbrica, un'aquila con le ali spiegate, scelta in ricordo dell'amico Giovanni Ravelli, morto in un incidente aereo. La Normale aveva una potenza pari ad 8 CV e viaggiava alla ragguardevole velocità per una motocicletta dell'epoca di 80 km/h. Già questo primo modello portava qualcosa di nuovo nel panorama motociclistico (le caratteristiche di avanguardia non hanno mai lasciato la Moto Guzzi in tutta la sua storia) essendo stata la prima moto della storia dotata di cavalletto centrale.

Dal 1924 con la partecipazione alle gare, la marca si afferma sempre di più. Il punto di forza è certamente la vittoria del Campionato Europeo, dove con la C4V la Moto Guzzi conquista il primo, secondo e quinto posto.

Nel 1925 a Mandello sono costruite, da oltre 300 lavoratori, 1.200 Motocicli mentre nel 1927, accanto ai modelli sportivi, per sperimentare l'efficienza del telaio elastico (prima moto al mondo dotata di questo accorgimento), il fratello di Carlo, Giuseppe Guzzi, guida un nuovo modello, la G.T. in un raid a Capo Nord. Grazie al successo dell'impresa la G.T. poté fregiarsi meritatamente del nome Norge datogli inizialmente in onore del dirigibile omonimo. Giuseppe fu l'inventore, ed il progettista insieme a Carlo, del telaio elastico con sospensione posteriore. Va ricordato che, precedentemente a questa innovazione, i motocicli avevano il telaio completamente rigido analogamente alle biciclette.

Moto Guzzi 175 P del 1935

Già nel 1929 la produzione raggiunge le 2.500 unità e l'azienda, nel 1934, è il maggiore produttore di motociclette in Italia.

Sotto il profilo agonistico il 1935 viene ricordato perché, con le sue 250 cc monocilindrica e 500 cc bicilindrica, conquista la pretigiosa gara internazionale Tourist Trophy con il pilota irlandese Stanley Woods. Successo poi ribadito nel 1937 con il pilota italiano Omobono Tenni che lo conquista nella categoria 250.

Il 1939, appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, Moto Guzzi presenta l'Airone 250, una moto di notevole successo tanto da raggiungere i 29.926 esemplari costruiti. Dopo il conflitto, nel 1946, la società diventa Moto Guzzi S.p.A. e al fine di conquistare nuove tipologie di clienti, la ditta costruisce il suo primo motore a 2 tempi, il Guzzino 65, progettato da Antonio Micucci e di cui, solo nei primi tre anni vengono costruiti 50.000 esemplari. Questa moto leggera viene prodotta negli anni cinquanta col nome di Cardellino e cilindrata portata infine a 73 cc. Interessante veicolo economico e robusto, era caratterizzato da un trave diagonale del telaio che dall'asse di sterzo correva diagonalmente fino al fulcro del forcellone in lamiera stampata, sulla cui intersezione erano installate due piccole molle con funzione ammortizzante. Il motore risultava così appeso esteriormente al trave diagonale. La struttura progettuale di quegli anni era suddivisa in tre squadre autonome. La prima, capeggiata personalmente da Carlo Guzzi, si occupava principalmente di aggiornare e migliorare i modelli della gamma media. La seconda, affidata a Micussi, si occupava della progettazione e dello sviluppo dei modelli con propulsore a due tempi. La terza, il celebre "reparto corse", era affidata al vulcanico "tridente" Carcano-Todero-Cantoni.

la scuola

La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. »

La scuola è un'istituzione sociale responsabile dell'istruzione e della formazione attraverso un programma di studi metodicamente ordinato.[1] Anche se in minor parte, soprattutto nell'istruzione primaria, la scuola è anche preposta all'educazione.[2]

Più comunemente, con il termine scuola si fa riferimento all'insieme di istituzioni che forniscono l'istruzione e la formazione ai bambini e ai ragazzi. Le università, che sono tecnicamente anch'esse scuole, sia pure di alto livello, vengono escluse dal termine scuola nell'uso normale.

la natura

La natura è l'universo considerato nella sua forma, nella totalità dei fenomeni e delle forze che in esso si manifestano, dai fenomeni del mondo fisico a quelli della vita in generale.

Il termine deriva dal latino Natura e letteralmente significa "ciò che sta per nascere": a sua volta deriva dalla traduzione latina della parola greca physis (φύσις). Il concetto di natura come un tutto che va a comprendere anche l'universo fisico è una delle molte estensioni del concetto originale; iniziò con alcune applicazioni di base della parola φύσις da parte dei filosofi presocratici ed ha guadagnato costantemente credito da allora. Quest'uso è stato confermato durante l'avvento del moderno metodo scientifico nei secoli scorsi

La "natura" può riferirsi alla sfera generale delle piante e degli animali, ai processi associati ad oggetti inanimati, al modo in cui determinati tipi di cose esistono ed al cambiamento spontaneo come i fenomeni meteorologici o geologici della Terra, la materia e l'energia di cui tutte queste cose sono composte. Viene inteso come ambiente naturale il deserto, la fauna selvatica, le rocce, i boschi, le spiagge, i mari e gli oceani e in generale quelle cose che non sono state sostanzialmente modificate dall'intervento umano, o che persistono nonostante l'intervento dello stesso. Ad esempio, manufatti e l'interazione umana in genere non sono considerati parte della natura, preferendo qualificarli come, ad esempio, la "natura umana" o "tutta la natura". Questo concetto più tradizionale delle cose naturali, che si pùò trovare ancora oggi implica una distinzione tra naturale ed artificiale: con "artificiale" si intende ciò che è stato posto in essere dall'umana coscienza o da una mente umana. A seconda del contesto particolare, il termine "naturale" potrebbe anche essere distinto dall'innaturale, dal soprannaturale e dall'artefatto.

baseball

Il baseball è uno sport di squadra molto popolare nel Nord America (Stati Uniti con la Major League Baseball e Canada); nel centro America tra cui Cuba, Venezuela, Repubblica Dominicana; ed in Asia orientale tra cui Giappone (Nippon Professional Baseball) e Corea. Nel gioco si scontrano due squadre composte da 9 giocatori, che si scontrano per 9 inning, nove riprese dove le due squadre si alternano nella fase di attacco e di difesa. Si effettua con una mazza e una palla, in cui un lanciatore lancia la palla del diametro di circa 7 centimetri e del peso di circa 142 grammi, con l'anima di sughero e gomma, ricoperta di pelle, verso un battitore, che cerca di colpirla, tramite la battuta, con la mazza di legno di forma cilindrica, in modo da avanzare in senso antiorario su una serie di quattro basi, poste agli angoli di un quadrato chiamato diamante, e tornare infine al punto di partenza (casa base), dove ha diritto a segnare un punto per la propria squadra.

In Europa il baseball è generalmente poco diffuso, ma in Italia, dove il massimo campionato italiano è denominato Italian Baseball League, e nei Paesi Bassi lo sport viene praticato a buoni livelli, infatti, le due squadre sono state invitate dalla Major League Baseball statunitense a partecipare al World Baseball Classic, una manifestazione internazionale che coinvolge 16 nazioni, e sono le più competitive nazioni europee per numero di campionati europei vinti.

l mare è una vasta distesa di acqua salata a ridosso dei continenti e connessa con un oceano. Lo stesso termine è alle volte usato per indicare laghi, normalmente salati, che non hanno sbocchi sull'oceano: esempi sono il mar caspio, il mar morto ed il mar di galilea. Il termine mare è usato anche come sinonimo di oceano quando esprime un concetto generico, per esempio quando si parla dei mari tropicali o dell'acqua marina riferendosi a quella oceanica in generale.
l tennis è uno sport che vede opposti due giocatori (incontro singolare) o quattro (due contro due, incontro di doppio).

I giocatori utilizzano una racchetta al fine di colpire una piccola palla. In passato le racchette avevano un telaio in legno, successivamente in leghe leggere ora in grafite pura o mista a kevlar, fibra di vetro, tungsteno o basalto (come accade ad esempio con le racchette BLX della Wilson), con una rete rigida di corde monofilamento o multifilamento verticali e orizzontali, fissate al telaio.

Scopo del gioco è colpire la palla per far sì che l'avversario, posto nell'altra metà del campo da gioco, non possa ribatterla dopo il primo rimbalzo o battendola finisca con il commettere fallo.

guppi folk ostunesi


Ostuni è conosiuta anche fuori Italia con le sue tradizioni popolari, come balli e canti che vengono mostrati attraverso i tre guppi folk che Ostuni ha, che sono: città di Ostuni, la stella e lu barcarulu. Ogni gruppo ha vestiti, canti e correografie diverse. Ogni estate i tre guppi fanno degli spettacoli nel centro storico per mostrare le nostre tradizioni ai turisti.

Una montagna è un rilievo della superficie terrestre che si estende sopra il terreno circostante in un'area limitata. La sua altezza deve essere di almeno 600 metri ed il suo aspetto deve essere almeno parzialmente impervio.
Sulla montagna vengono praticati diversi sport uno sport che viene praticato è l'alpinismo
L'alpinismo è una disciplina sportiva che si basa sul superamento delle difficoltà incontrate durante la salita di una montagna. L'ascesa (arrampicata) alpinistica può avvenire su roccia o su neve e ghiaccio

i computer

Un computer, dal latino computare (calcolare) attraverso l'inglese, to compute (calcolare), in italiano calcolatore o elaboratore, è un dispositivo fisico che implementa il funzionamento di una macchina di Turing.
Questa definizione, sebbene rigorosa, non dice molto su quello che in pratica un computer è o può fare: eseguire operazioni logiche, come calcoli numerici. Dalla nascita della struttura più elementare, in seguito si sono sviluppati molti tipi di computer, costruiti e specializzati per vari compiti. Essi vanno da macchine che riempiono intere sale, capaci di qualunque tipo di elaborazione, a circuiti integrati grandi pochi millimetri che controllano minirobot e orologi da polso. Ma a prescindere da quanto siano grandi e da che cosa facciano, possiedono tutti quattro elementi: (almeno) una unità centrale di elaborazione o CPU, (almeno) una memoria, e almeno un dispositivo di ingresso/uscita, nonché un canale perché possano dialogare tra loro[1], in accordo all'architettura di von Neumann.

le barbie

Mentre Ruth Handler guardava sua figlia giocare con delle bambole di carta, si rese conto che spesso le piaceva dare alle bambole dei ruoli da adulti. All'epoca la maggior parte delle bambole rappresentava neonati. Realizzando che poteva trattarsi di una ottima scelta di mercato, Handler suggerì l'idea di una linea di bambole dall'aspetto adulto a suo marito Elliot, il co-fondatore della casa di giocattoli Mattel. Inizialmente l'idea non sembrò entusiasmarlo molto.
Rielaborando l'idea di una bambola simile all'idea che aveva in mente, commercializzata in Germania, (la Bild Lilli [1]), la Handler, aiutata dall'ingegnere Jack Ryan, creò la prima Barbie, a cui fu dato il nome della figlia degli Handler, Barbara appunto. Barbie fece la sua apparizione nei negozi il 9 marzo 1959, vestita con un costume zebrato, e con i capelli legati con una lunga coda. Costruita in Giappone, nel primo anno di "vita", furono vendute 350.000 Barbie.
Barbie è stato anche il primo giocattolo ad avere una strategia di mercato basato massicciamente sulla pubblicità televisiva, strategia successivamente ripresa da tutti i giocattoli a venire. È stato stimato che oltre un miliardo di Barbie sono state vendute in oltre 150 nazioni, e la Mattel ha dichiarato che vengono vendute tre Barbie al secondo[2].
Il 9 marzo 2009, i telegiornali italiani comunicano i 50 anni della bambola insieme a Topo Gigio.Barbie è una delle bambole più vendute al mondo, il primo esemplare in commercio risale al 9 marzo 1959. La Barbie più venduta è stata distribuita nel 1992, Totally Hair Barbie, con capelli acconciabili lunghi fino ai piedi della bambola.

la caccia


La caccia è la pratica di catturare o uccidere animali, solitamente selvatici, per procurarsi cibo, pelli o altre materie oppure per scopo ricreativo.

La caccia fu certamente una fonte primaria di sostentamento in alcune fasi dell'evoluzione umana, ovvero prima della nascita dell'allevamento e dell'agricoltura, quando l'uomo era cacciatore-raccoglitore. Ancora oggi la caccia (eventualmente nella forma della pesca) rappresenta la fonte principale di proteine nell'alimentazione di molte comunità, soprattutto nei paesi più poveri del mondo.

Nei paesi industrializzati la caccia ha perso il ruolo di sostentamento, diventando gradualmente una attività principalmente ricreativa oppure condotta allo scopo di commerciare il ricavato della cattura o dell'uccisione di animali. In questo contesto, il termine "caccia" si riferisce generalmente a un'attività approvata dalla legge, mentre con bracconaggio si intende la caccia fatta in modi o in contesti che la rendono illegale.

Cinghiali abbattuti durante un programma di abbattimento selettivo.

La caccia può anche avere un ruolo nella gestione della fauna selvatica, ad esempio per mantenere la popolazione di una certa specie all'interno delle capacità di sostentamento dell'ambiente ecologico[1]. In Italia, come negli Stati Uniti e in molti paesi occidentali, le guardie forestali e ecologi partecipano alla scrittura delle norme di regolamentazione della caccia in modo che le quote e i metodi permessi garantiscano la preservazione della fauna selvatica.

La cattura di pesci, ovvero la pesca anche nella sua espressione subacquea (nota col nome di caccia subacquea ma ancor meglio pesca subacquea), non viene solitamente considerata un tipo di caccia anche se ne condivide molti aspetti. Anche la cattura di animali con trappole, oltre a essere generalmente proibita, viene solitamente considerata un'attività diversa dalla caccia.

i mammiferi marini

I mammiferi marini sono specie di mammiferi adattati alla vita acquatica nel corso dell'evoluzione.

Si sono evoluti dai loro antenati terrestri e sviluppando caratteristiche mirate alla vita marina, quali una forma del corpo idrodinamica, appendici modificate in pinne e molte soluzioni per la regolazione della temperatura corporea.

Gruppi [modifica]

Si tratta di diversi gruppi consistenti in circa 120 specie di mammiferi, di solito divise in cinque gruppi[1]. Ogni gruppo discende da un differente antenato terrestre. Le similarità mofologiche tra questi diversi gruppi sono il risultato della convergenza evolutiva e dell'evoluzione parallela. Per esempio, sebbene le balene e i pinnipedi siano simili nella forma, le prime sono molto più simili ai Cervidae che ai pinnipedi.

Molti altri gruppi di mammiferi marini sono vissuti in passato e si sono estinti nel tempo. Oltre agli antenati delle moderne balene e dei pinnipedi sono esistiti i Desmostylia e i Kolponomos.

mare del salento


Il salento è meta di grande turismo per le sue meravigliose spiagge. Nel basso salento le mete marine sono in provincia di Lecce, come Santa Maria di Leuca, Santa Cesarea, Torre Sant' Andrea ecc. Queste zone sono caratterizzate da grotte e da scogliere situate al centro del mare. Anche l'alto salento è meta turistica, ad esempio Ostuni la città in cui vivo, è ricca di spiagge che ogni anno sono affallate da turisti di ogni nazione. Le spiagge più importanti di Osuni sono: Diana Marina, Rosa Marina, Lamaforca, Monticeli ecc.

mercoledì 26 maggio 2010

Inquinamento

In teoria tutte le attività e l'ambiente costruito dall'uomo costituiscono inquinamento dell'ambiente naturale, in quanto interagiscono con lo stesso, mutandone la sua conformazione originaria. Tuttavia in alcuni casi il costruito può coesistere "in armonia" con la struttura naturale, nel senso che non altera gli equilibri preesistenti nell'ambiente naturale o addirittura può aiutare a preservarli.
La definizione di inquinamento dipende dal contesto, ovvero dal sistema naturale preso in considerazione e dal tipo di alterazioni introdotte; ecco alcuni esempi:
Lo sviluppo massiccio di alghe e la conseguente eutrofizzazione di laghi e zone costiere è considerata inquinamento quando è alimentata da sostanze nutrienti provenienti da scarichi industriali, agricoli o residenziali.
Sebbene l'ossido d'azoto prodotto dall'industria non sia di per sé dannoso, esso è spesso considerato inquinante, in quanto in seguito all'azione dell'energia solare viene trasformato in smog.
Le emissioni di biossido di carbonio sono talvolta considerate inquinamento sulla base del fatto che hanno portato a un cambiamento climatico globale, determinato dal fenomeno dell'effetto serra. In ambienti politici di alcuni paesi occidentali (come gli Stati Uniti), si preferisce invece riferirsi al biossido di carbonio con il termine di emissioni.

giovedì 20 maggio 2010

Chiesa

La Chiesa cattolica (dal greco: καθολικός, katholikòs, cioè "universale") è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto, secondo la fede cattolica, successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma.

Il nome deriva dal fatto che la Chiesa cattolica ritiene sussistere in sé la Chiesa universale fondata da Gesù Cristo, a cui appartengono tutti i battezzati, distinguendo poi tra le Chiese che sono in piena comunione con la cattolica e le altre Chiese o comunità che da essa sono separate.[1]

Tra le Chiese cristiane, secondo le statistiche, la Chiesa cattolica conta il maggior numero di fedeli a livello mondiale (CIA World Factbook, statistiche 2007), con un'alta percentuale in America Latina e in Europa.

I suoi fedeli vengono chiamati cattolici.

lo sport

La diffusione della pratica diportiva in quasi tutte le società del mondo contemporaneo è il segno evidente dell'importanza che lo sport ha assunto in quelle realtà da un punto di vista sociale, economico e politico. Lo sport è parte integrante della cultura di una società e si sviluppa in simbiosi con i cambiamenti che la contraddistinguono. Si pensi solamente al bagaglio di tradizioni che le discipline diportive tradizionali apportano alle culture delle nazioni in cui sono praticate o agli stretti legami che intercorrono tra il diporto e i media.

Lasciando da parte per un attimo il fattore dell'educazione fisica, peraltro fondamentale e riconosciuto - in età moderna - per lo meno a partire da Girolamo Mercuriali, e considerando solamente la connotazione ludica dello sport, è evidente che la pratica sportiva è diffusa soprattutto presso quelle realtà sociali che, culturalmente ed economicamente, possono usufruire dei mezzi necessari a praticarla.

Molti sport richiedono una particolare attrezzatura per poter essere praticati, costituita da veicoli meccanici (come per il ciclismo, l'automobilismo, il motociclismo, la vela) o da semplici attrezzi (come per il baseball, la scherma, l'hockey su prato, il salto con l'asta, il tiro con l'arco, il golf), oppure richiedono particolari strutture per la pratica (come ad esempio per il nuoto o il pattinaggio). L'equitazione e l'ippica sono esempi di sport praticati insieme con un animale, il cavallo così come gli sport cinofili che vedono impegnato il binomio cane-uomo.

Altri sport invece, ad esempio la corsa, non richiedono attrezzature particolari e vengono praticati diffusamente anche nei paesi più poveri. In queste società il diporto è spesso visto dalle giovani generazioni come mezzo per un possibile riscatto economico e sociale, ne sono un chiaro esempio i grandi corridori africani che da molti anni ormai sono i dominatori del mezzofondo in atletica leggera.

Una concezione, largamente diffusa soprattutto nei paesi con maggiori tradizioni sportive, è che lo sport debba essere considerato un mezzo di trasmissione di valori universali e una scuola di vita che insegna a lottare per ottenere una giusta ricompensa e che aiuta alla socializzazione ed al rispetto tra compagni ed avversari. Per questo motivo l'educazione fisica ha una parte fondamentale nell'educazione dell'individuo già all'interno della scuola. Ma vi sono anche opposte posizioni che vedono nell'agonismo (magari accentuato dall'elemento economico), nella esasperata contrapposizione individuale, un pericoloso segnale che potrebbe tendere a far risaltare lo spirito competitivo come naturale parametro di rapporto fra gli esseri umani. Altre posizioni, un po' più critiche, ravvisano nell'antagonismo esasperato e nella ricerca del successo con qualunque mezzo un traviamento dei valori e del senso di vita cristiano; inoltre temono che il diporto possa divenire uno "specchietto per allodole" utilizzato da governi autoritari per distrarre, imbonire, plasmare le menti oltreché i corpi. Molti storici dello sport, tra i quali Antonino Fugardi, ricordano nei loro libri il raccapricciante utilizzo del diporto e delle Olimpiadi che venne effettuato da Hitler sia a fini propagandistici, sia a fini formativi.

Per contro, l'importanza assunta dal diporto a livello sociale e mediatico, induce sempre più frequentemente una sua commistione con la politica al punto da utilizzarlo come trampolino di lancio per istanze di rivendicazioni sociale (come alle Olimpiadi di Città del Messico) o come strumento di dialogo fra popoli.

Lo sviluppo crescente dell'importanza del diporto nella vita di tutti i giorni ha avuto, quale conseguenza accessoria, l'emergere di nuove branche del sapere dedicate esclusivamente allo studio dei singoli aspetti dell'attività sportiva. In particolare hanno avuto molto sviluppo Medicina dello sport, Economia dello sport e Sociologia dello sport.

meteorologia

Nell'ambito della Meteorologia si studiano sia fenomeni di breve durata, sia l'andamento medio del meteo nell'ambito di una regione in un certo lasso temporale (climatologia). Questa scienza ha infatti l'obiettivo di misurare dati istantanei e fornire previsioni su determinati eventi futuri, ma anche quello di registrare l'andamento climatico osservando i parametri atmosferici sul lungo periodo. Tuttavia occorre sottolineare che mentre il tempo atmosferico è definito come l'insieme delle condizioni atmosferiche in un certo istante temporale su un dato territorio, il Clima invece è l'insieme delle condizioni meteorologiche medie di un territorio su di un arco temporale di almeno 30 anni, come stabilito dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), per cui talune analisi che si riferiscono in primis all'ambito meteorologico non possono essere estese all'ambito climatologico essendo questo una media statistica sul lungo periodo. Quindi la Meteorologia ha come finalità ultime la comprensione dei fenomeni atmosferici a breve scadenza con relativa previsione futura, la Climatologia studia invece i processi dinamici che modificano le condizioni atmosferiche medie a lunga scadenza come ad esempio i cambiamenti climatici.

500 abarth

La Fiat 500, affettuosamente detta cinquino, è senza dubbio fra le automobili italiane più famose, anche se gli eventi e le circostanze che hanno portato all'ideazione di questo modello sono molto meno conosciuti.

Tutto ebbe inizio da un'idea di Benito Mussolini. Nel 1930, il Duce aveva convocato il senatore del Regno d'Italia Giovanni Agnelli per informarlo della "inderogabile necessità" di motorizzare gli italiani con una vettura economica che non superasse il costo di 5 000 Lire.

Un'idea di grande impatto propagandistico che, non appena eletto primo ministro, Hitler si affrettò a copiare convocando Ferdinand Porsche ed intimandogli di realizzare un'automobile dal costo non superiore ai 1 000 marchi; quella che sarebbe divenuta famosa con il nome di "Maggiolino".

Difatti, 500 e Maggiolino hanno avuto storie parallele: i due politici richiedevano un'automobile economicamente accessibile e abbastanza comoda.

La 500 mai nata [modifica]